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lunedì, novembre 20, 2006

#FUZZY BORDERS

Ispirato da un interessante post, di Astrolabio vorrei provare ad esporre, per grandi linee, la mia teoria in merito ai temi affrontati sul suo blog, anche se attraverso una lettura differente e più imperniata sul concetto di realtà.
Spero che la discussione potrà proseguire quando mi deciderò a convertire in post i miei Moleskine. ☺

Realtà oggettiva e realtà soggettiva non sono antitetiche, ma la prima “contiene” la seconda.
La realtà soggettiva è la dimensione delle percezioni in cui quello che "incontriamo" è influenzato dai nostri pensieri. Questo non significa che noi siamo in grado di mutare concretamente la realtà, solo che la interpretiamo secondo il nostro grado di conoscenze.
Le diverse realtà soggettive sono interconnesse tra loro e questo spiega il perché proviamo sentimenti nei confronti degli altri: siamo in grado cioè di vedere altre realtà soggettive che possono piacerci, o meno.
La realtà oggettiva, invece, oltre alle singole realtà soggettive (quindi “oggettivamente soggettive”), contiene il mondo materiale ed i principi primi, immutabili ed immanenti, le so called leggi di natura.
Ragione e processi cognitivi sono i "corridoi" che, dalla realtà soggettva, consentono di raggiungere la realtà oggettiva, quindi la verità. A sbarrare la strada della via alla verità vi sono tuttavia atteggiamenti mentali (soggettivi, incoerenti ed irrazionali) come scetticismo, relativismo ed olismo.
Paradossalmente, tali approcci risultano del tutto inutili in una realtà soggettiva (la sola riconosciuta da chi non crede nella realtà oggettiva) perchè non ha alcun senso "sperimentare" conoscenze che già in partenza sappiamo essere parziali e relative. Insomma, è l’eterna questione: se si è relativisti allora va relativizzato anche il relativismo, se si è scettici si deve dubitare anche dello scetticismo, se si è olistici… la medicina può essere d’aiuto. ;)
Di fatto, questo genere di attitudini nascono principalmente dalla paura: paura di passare per creduloni, paura di commettere errori, paura di vivere stupidamente, PAURA CHE RICONOSCERE IL GENIO DI SAN TOMMASO COMPORTI L’OBBLIGO DI DIRSI CATTOLICI.

Il fuzzy-border, quel confine indefinito su cui le opinioni degli individui sembrano non poter convergere mai, è quell'area di contiguità tra realtà soggettive da dove intravediamo le cose che stanno nella realtà oggettiva, ma, dal "contenitore" in cui tutto è suscettibile di essere condizionato dalle nostre conoscenze, non ne afferriamo completamente la natura (specie se si tratta dei principi primi che, per comodità di figurazione, si potrebbero collocare su un livello più alto rispetto al mondo materiale).
A dire il vero, la natura delle cose ha davvero poca importanza: che i principi primi abbiano origine divina, extraterrestre oppure da radiazioni solari cambia poco, l’importante è riuscire ad individuarli ed affermarli. L’operazione peraltro è molto più semplice di quanto si pensi, i principi, difatti, sono generalmente autoevidenti e solo chi fonda la propria esistenza sul nulla ha grosse difficoltà a vederli.

Per venire all'esempio dell'uomo-tabacco: io mi sentirei di definire Uomo l'essere che possiede tutti i geni umani, non uno di meno. Questo non significa che, ammesso sia in grado di esercitarli, non sia possibile riconoscergli dei diritti. Tuttavia, il problema dei diritti lo trovo fuorviante. Concedere diritti implica la necessità che vi siano delle autorità preposte a riconoscerli. Ma se anziché fondare la libertà sui diritti, la considerassimo come un principio primo oggettivo a cui si accede tramite la ragione, allora, se l’uomo/marlboro ne fosse dotato, potrebbe accedere alla libertà senza bisogno di qualcuno che glielo consenta e soprattutto a prescindere dal suo bagaglio genetico.