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martedì, febbraio 20, 2007

#ARTICOLO SU ICH

Ideas Have Consequences ha pubblicato un mio articolo.

"Ci sono poche parole, forse, il cui suono allieta l’animo quanto quelle di libertà e diritti. Basta chiedere a chiunque se è favorevole a questi concetti e con buona probabilità otterremo una risposta affermativa. Purtroppo, però, la maggior parte delle persone non possiede una visione chiara di cosa siano i diritti e in cosa consista la libertà. Basti pensare che molti sinceri sostenitori di tali convinzioni, quasi a prova della loro inossidabile fede, aggiungono sovente “non dobbiamo barattare i nostri diritti in cambio di sicurezza”, come se i diritti fossero separabili dall’essere umano. Si tratta di una costruzione mentale pericolosa, certo, ma mai quanto la distorsione del concetto di diritto messa in campo dalla cultura social-democratica per perpetrare la sua agenda politica."

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12 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Una delle cose che spingono molte persone a dubitare della bontà di tesi libertiste in genere, è soprattutto il fatto che nella realtà hanno applicazioni parzialissime e quindi non ci sono esempi concreti certi della loro bontà.
Ovunque ci siano buoni risultati dovuti ad una società più liberale, esistono molti altri dati ogettivi da considerare.
Esempio, in Europa Irlanda e Polonia e paesi balcanici stanno approfittando di governi liberali per svilupparsi decisamente, ma India e Cina non sono certo liberali e crescono in maniera impetuosa, Germania e paesi nordici hanno una presenza dello stato asfissiante, ma economie sane, dove, come nel sud Italia lo stato latita nei suoi aspetti migliori, come la difesa della proprietà e della libertà personale, l’economia è allo stremo.
Il problema del liberalismo è sempre stata la sua scarsa diffusione, ma incolpare di cio l’idiozia del popolo bue come sento fare da molti presunti liberali, e non la mancanza di persone che come la Tatcher sappiano renderlo veramente popolare, e farne vedere i vantaggi per tutti concretamente non è molto fruttuoso.
Sappiamo tutti che una delle prima cose che andrebbero abbattute, e che porterebbero evidenze inconfutabili dei vantaggi del liberalismo sono le rendite di posizione dei vari fornitori di servizi e utilities statali e locali in mano pubblica.
Il fatto che l’industria italiana sia strozzata da costi dell’energia , del gas, dei servizi pubblici decisamente superiori a quelli di gran parte dei paesi sviluppati, e che questi enti, come l’ENI siano munifici distributori di dividendi ( e non investitori degli stessi ) è senza dubbio una palla al piede per privati cittadini e attività produttive.
Ma in Italia non vedo politici che abbiano il coraggio di affrontare simili argomenti.

Sull’argomento dei tagli cesarei forse la situazione non è esettamente come la descrive H.I.M. , almeno a dar credito a Malvino

http://malvino.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1371518

7:04 PM  
Blogger Jacopo said...

DI HIM

Caro Pierino, (e gentile redazione di IHC) mi scuso per il pistolotto che segue, ma la questione credo meriti di essere chiarita.
Malvino è un colto grafomane che in più occasioni mi ha fatto sorridere col suo stile forbito ed irriverente e mi risulta sia anche un affermato ginecologo napoletano del quale non posso e non voglio mettere in dubbio la professionalità. Consentimi però di dubitare sulla sua obiettività in merito alla questione specifica in quanto appartenente alla categoria direttamente tirata in causa.
Che si sia registrato un preoccupante aumento del ricorso ai tagli cesarei non lo dico io, né Angiolo Bandinelli o i suoi amici radicali. Senza citare i dati ministeriali facilmente reperibili in rete –che tuttavia andrebbero letti in maniera diversa da quella proposta, e poi ne riparleremo – basta informarsi presso una qualunque struttura, pubblica o privata, che si occupi di assistenza pre-parto. Io parlo della mia esperienza personale nel tentativo di dimostrare come funziona l’inganno, ma soprattutto con il proposito di far capire che, alla fine della fiera, sempre alle incresciose condizioni in cui versa la sanità pubblica è imputabile lo stato attuale delle cose. L’aumento dei cesarei viene spesso giustificato dall’innalzamento dell’età media delle gestanti, ma non si capisce perché una gravidanza condotta nella massima regolarità, all’improvviso, con l’avvicinarsi della data prevista per il parto, richieda “per cautela” l’intervento chirurgico per un’anomalia che precedenti esami ecografici non avevano rilevato. Guardacaso, l’anomalia in questione è quasi sempre un fantomatico “rinsecchimento della placenta” che si palesa con l’ultima ecografia, anche in donne giovani (come fu per mia moglie e per alcune conoscenti che sembravano ripetere lo stesso identico copione benché seguite da strutture diverse) le quali generalmente non dovrebbero essere, salvo casi eccezionali, soggette a simili complicazioni. Inoltre, se è vero com’è vero che si diventa genitori in età sempre più avanzata, nondimeno si dovrebbe considerare che lo stile di vita delle donne gravide è decisamente cambiato rispetto a qualche decennio fa. Si conduce insomma una vita meno sottoposta agli eccessivi sforzi fisici che, com’è noto, sono controindicati per una partoriente. Ma torniamo a noi. Qual è la situazione tipo che si verifica nella quasi totalità dei casi? Molto semplice: una donna incinta, com’è ovvio, viene seguita durante la gravidanza da un ginecologo il quale generalmente è un professionista privato che presta servizio anche in un ospedale pubblico. Com’è intuibile, è molto difficile che al momento del parto egli sia di turno presso l’ospedale, ma non è certo per deontologia professionale che si premura di comunicare ripetutamente questo dettaglio (per noi maschietti magari trascurabile) alla propria paziente. Questo è un fatto con cui molte donne, che per ragioni credo inutili da spiegare preferiscono partorire con chi le conosce direttamente, devono fare i conti. Anzi diciamo pure che questa eventualità, per molte, è reale motivo di sconforto. Cosa fa allora il buon ginecologo?
Forte del fatto che turno e data/ora del parto potrebbero non coincidere, si inventa, all’ultima ecografia, una complicazione come quella su citata ed invita l’assistita a rivolgersi d’urgenza ad una struttura convenzionata in cui lui non potrà figurare come organico, ma che comunque gli consentirà di presenziare al momento del parto. In detta clinica vi sarà però “l’amico chirurgo”, al quale, per l’intervento straordinario e di “emergenza” dovrà essere intestato un generoso assegno che varia dai 1000,00 ai 10.000.00 € e che verrà puntualmente ripartito con il ginecologo procacciatore di clienti. Si dirà: “ma tutto avviene in una clinica privata, che c’entra la sanità pubblica?”. Vero, ma il fatto che per motivi economici (leggi carenza di fondi) negli ospedali pubblici le iniezioni epidurali vengano somministrate solo in casi eccezionali, e che con quasi assoluta certezza si verrà frettolosamente assistite da persone mai viste prima scoraggia molte donne a rivolgersi a tali strutture costringendole a rimettersi nella mani di personaggi abilissimi nello sfruttare il loro stato psicologico e le famigerate penurie della sanità nazionale. Per concludere, allora, quei dati che sembrerebbero indicare come questo fenomeno riguardi principalmente le cliniche convenzionate, andrebbero invece interpretati come l’effetto totale di un sistema (quello pubblico) incapace di garantire il servizio per cui è preposto. Del resto, siamo certi che la mafia avrebbe ragion d’esistere anche in assenza dello stato?

9:02 PM  
Blogger Jacopo said...

caro stefano,

mi scuso per la "censura", ma il pezzo era decisamente offtopic! Sono sicuro che converrai.
Peccato per il finale. Approfondisci nei commenti di ihc se ti va il rapporto stato mafia... perché lo condivido pienamente...
credo che per risolvere il problema mafia bisognerebbe dare le chiave dell'amministrazione distrettuale alla mafia stessa..
Sparirebbe nel giro di poco tempo.

9:05 PM  
Blogger H.I.M. said...

Caro jacopo,

convengo e mi scuso nuovamente per l'invadenza, sentivo solo il dovere di chiarire. Ti chiedo solo se è possibile linkare la mia replica su IHC.

Se non è possibile, va bene ugualmente.

Ciao.

8:38 AM  
Blogger H.I.M. said...

...accadono cose strane.

con Firefox il mio pistolotto non compare sul sito di IHC, con Safari invece si, ma con la dicitura "Your comment is awaiting moderation". Bah!

comunque sia, mi basta un semplice link giusto per aver l'opportunità di replicare.

Certo è che il diritto naturale deve stare proprio antipatico alle persone se da un post sul tema, si finisce per sviscerare i dettagli della vituperata malasanità nazionale!

8:55 AM  
Blogger H.I.M. said...

Invece, per quel che riguarda lo scarso appeal del liberalismo, Pierino, mi pare che dire "non è colpa del popolo bue" -affermazione che condivido- e subito dopo lamentare la mancanza di ladies di ferro (o uomini con le palle che dir si voglia) mi pare un po' una contraddizione. La società libera è una società priva di caste politiche che per definizione non necessita di "leader forti".

9:46 AM  
Anonymous Anonimo said...

Non è la forza dei leader che manca, ma la presenza di politici liberali che riescano a mostrare il fatto che in una società più libera TUTTI stanno meglio, e non fare del liberalismo una bandiera di partito, come se solo una parte della società debba goderne i vantaggi.
Nella situazione attuale le caste politiche ci sono comunque, meglio che siano perlomeno utili...

9:07 PM  
Anonymous Anonimo said...

Stefano non riesco a cottatarti privatamente, potresti scrvermi a questo indirizzo?
renato.nannini@hotmail.it

grazie
renato

1:14 AM  
Anonymous Anonimo said...

Per quanto riguarda poi il problema dei parti cesarei, il mio giudizio è influenzato dal fatto che ho una grande fiducia nella medicina e nei medici, per mia sfortuna ho avuto bisogno del loro lavoro più di una volta ma ne sono sempre rimasto soddisfatto.
Il fatto che il sistema sanitario pubblico non riesca a garantire certi servizi, non mi sembra possa addebitarsi ai medici, certi costi sono effettivamente incomprimibili, non vedo perchè chi è disposto a spendere 1000 euro per una settimana di vacanza non capisca che un ricovero ospedaliero comporta costi ben maggiori di una pensione al mare o di un vilaggio turistico....

9:23 PM  
Blogger Jacopo said...

Him.
Non avevo visto la tua richiesta di "linkaggio".. hai ragione, avrei dovuto pensarci subito..
Comunque ho riparato all'errore e ho linkato questa pagina nei commenti.

1:59 PM  
Blogger Libertyfirst said...

Quanto dice Pierino sui dati storici è un tipico tema dell'Economia Austriaca: non esistono FATTI che provano le teorie, perchè il mondo è più complicato.

E' raro trovare "fatti" che siano sufficientemente regolari da "provare" qualcosa, e in genere non si può mai sapere se uscirà qualche controesempio subito dopo.

Una delle poche tesi che sembra trovare amplia "corroborazione" empirica è che dove i sindacati sono forti, c'è grande disoccupazione, soprattutto di lungo termine, e concentrata sui lavoratori più deboli.

Ma è un caso del genere è una rarità...

Comunque i limiti "propagandistici" del liberalismo sono:

1. Non interessa ai politici, che hanno il potere decisionale, influenzano università e giornali, eccetera;

2. E' incompatibile con la maggior parte dei dogmi del pensiero moderno, e quindi non può essere facilmente CONCEPITO (sfido chiunque a criticare contemporaneamente relativismo, giuspositivismo, positivismo, empirismo, democraticismo, giustizia sociale... si fa prima a convincere gli italiani che il calcio è una perdita di tempo);

3. Nel XX secolo è diventato una variante della social-democrazia;

4. Non è facile da capire. Mentre è facile fornire giudizi a vanvera sull'universo partendo dal marxismo, il liberalismo richiede sforzi intellettivi maggiori (basti pensare alla necessità di comprendere in profondità il processo di mercato, per fornire un paradigma organizzativo alternativo al burocrate-pianificatore).

E' una cosa disperata. Peccato che è fondamentale... :-(

5:35 PM  
Blogger H.I.M. said...

Ovviamente concordo sul fatto che la teoria deve necessariamente essere a priori, e concordo naturalmente anche con i punti 1-2-3-4. Ma proprio per la difficoltà e lo scarso interesse che la comprensione del liberalismo suscita nella casta politica non mi convince l'idea che possano essere proprio i politici a promuovere l'idea liberale.
I fatti mi sembra confermino questa "mia" teoria.

Rimango dell'idea che la politica vada delegittimata, con il non-voto, con il rifiuto delle sue logiche ed anche con la contro-economia, se necessario... ;-)

8:38 AM  

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