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mercoledì, febbraio 07, 2007

#DELLA VERITA' E DELLE SUPERSTIZIONI


L’unica facoltà di cui Dio o la natura (ai nostri fini sono la medesima cosa) ci ha dotato per scoprire e comprendere la natura del mondo, ed anche noi stessi, è la razionalità, ovvero la capacità di pensare e ragionare. Come ogni altra facoltà naturale, la razionalità può essere usata correttamente come pure in modo sbagliato: quando la razionalità è usata in maniera appropriata, le idee che formuleremo conseguentemente saranno razionali. Al contrario, quando la usiamo male le idee che ne risulteranno saranno irrazionali.

Le nostre convinzioni sono quelle idee che reputiamo essere vere, sicché quando queste derivano da un corretto uso della ragione le nostre convinzioni saranno sia razionali e sia vere. Quando invece le nostre convinzioni derivano da un uso non corretto della ragione, esse saranno irrazionali e false.
La definizione per le idee raggiunte irrazionalmente è: superstizioni.

La storia e i fatti del mondo spesso sembrano inesplicabili e le spiegazioni che ne danno gli intellettuali, le autorità e gli “esperti” sembrano surreali quasi quanto gli eventi che essi tentano di spiegare. In quest’epoca di grandi conquiste tecniche ed intellettuali in ambito storico, atti barbari, crudeli e distruttivi sono eventi all’ordine del giorno. Il mondo appare non più civilizzato, ma meno di quanto lo era anche solo 50 anni fa. Anche nel più civilizzato dei paesi, maleducazione, volgarità, e violenza prevalgono. Non solo questi atti provocano danni enormi alle persone e alle loro proprietà che li subiscono, ma sovente sono auto-distruttivi per chi li compie.

Tutto il comportamento umano è determinato da scelte individuali, ed ogni scelta è determinata da ciò in cui un individuo crede. Quegli individui le cui convinzioni sono vere, faranno le scelte che si conformano alla realtà. Al contrario, gli individui le cui convinzioni sono false, faranno scelte in conflitto con la realtà. Tutto il comportamento malvagio è causato in definitiva dall’ignoranza della verità, e l’ignoranza della verità è, come abbiamo visto, il risultato di ragionamenti inesatti.
All’origine di tutta la malvagità vi è pertanto la superstizione.

La superstizione ha permeato talmente a fondo la nostra società ad ogni livello, che il vero significato di verità è difficilmente compreso. Come facciamo a capire se le nostre convinzioni sono vere oppure no, se non sappiamo cosa sia la verità?

COS’È LA VERITÀ

Molti filosofi sembrano avere un rapporto difficile con la verità. Per loro, infatti, esistono molti tipi di verità:

- analitica vs sintetica
- necessaria vs contingente
- logica vs fattuale
- a priori vs a posteriori
- empirica vs non empirica

Nel mondo di questi filosofi, la verità non è mai assoluta e la realtà è colma di paradossi. Questo finché i filosofi fanno i filosofi. Quando invece sono genitori, la storia cambia. Mentre provano a dimostrare al mondo che la verità è impossibile da comprendere e stabilire in modo assoluto, puniscono i loro figli per aver trasgredito ad un ordine che gli avevano dato.

Quindi, ciò che noi intendiamo per verità è quello che i filosofi intendono per verità quando sono padri e madri o quando sono davanti al loro agente di assicurazioni.

Ma se la verità è così strettamente connessa alla realtà, come possiamo definirla esattamente?

REALTÀ

Per realtà si intende tutto ciò che è, nel modo in cui è.

La realtà è ciò che è, se nessuno sa ciò che così non è. La realtà include tutto ciò che è ed esclude tutto ciò che non è. Essa include tutto, non come una collezione a caso di cose senza rapporti tra loro, ma ogni entità, ogni avvenimento ed ogni rapporto che tra loro intercorre. Include anche le finzioni come finzioni, le allucinazioni come allucinazioni, i fatti storici come fatti storici e le cose materiali come cose materiali. La realtà non include le finzioni (come Babbo Natale) come fatti materiali o storici. Include il fatto che Babbo Natale è una finzione comunemente usata per far felici i bambini nel periodo natalizio. Non include omini verdi, alberi parlanti e sedie che volano, ma include il fatto che se una persona assume un certo dosaggio di LSD o di mescalina, molto probabilmente vedrà tutte queste cose credendo che siano reali.

VERITÀ

Per verità intendiamo ciò che descrive correttamente la realtà o qualunque aspetto di essa.

L’esempio seguente dimostra il significato sia di realtà che di verità.

Supponiamo di essere assetati e di trovare una bottiglia contenente un liquido incolore e inodore. Il liquido contenuto in questa bottiglia potrebbe essere sia acqua, sia un veleno mortale. Se decidiamo di bere quel liquido accadrà una delle seguenti due cose:

a) la nostra sete sarà gradevolmente appagata
b) soffriremo di un dolore straziante e moriremo

La realtà è ciò che il liquido nella bottiglia effettivamente è. La verità è qualunque cosa descriva correttamente quel liquido. Se il liquido è veleno, soltanto una proposizione che afferma che il liquido nella bottiglia è veleno è vera. Se crediamo che il liquido sia acqua e lo beviamo, moriremo. Se la maggioranza delle persone è convinta che quel liquido sia acqua e decidesse pertanto che si può bere, si capisce facilmente perché la malvagità –che deriva dalla superstizione- è così diffusa.
La verità non è determinata dalla convinzione, dal consenso, dai sentimenti o dalle percezioni. È determinata dalla realtà. È determinata da ciò che è così com’è. Non importa se nessuno ci crede. Nel nostro caso, la verità è determinata da ciò che c’è realmente nella bottiglia e soltanto una dichiarazione che descriva correttamente il suo contenuto rappresenta la verità.

3 Comments:

Blogger pietro said...

Il problema è che la realtà e la verità sono solo parzialmente conoscibili, il tempo e i mezzi di una vita umana sono insufficienti, e normalmente senza astrazioni e convenzioni basate sulla fiducia reciproca tra esseri umani è praticamente impossibile vivere.
Tutta l'economia capitalistica si basa su astrazioni, la moneta e la validità dei titoli di proprietà e dei contratti sono concrete solo finchè la maggioranza delle persone ci crede, altrimenti sono carta straccia.
La differenza concreta tra superstizioni e convenzioni sociali necessarie sta nelle conseguenze pratiche, più che nella realtà sottostante, che potrebbe anche essere assolutamente inesistente in entrambi i casi senza cambiarne il valore sostanziale.

8:37 PM  
Blogger H.I.M. said...

Non sono d'accordo. Io ritengo che le convenzioni sociali fondate su un'errata interpretazione della realtà (superstizioni) siano destinate prima o poi a fallire (vedi il mito della redistribuzione della ricchezza) ed inoltre che la legge, che poi è tutto quel che conta, non possa essere una costruzione che si fonda sull'asrtazione, bensì il prodotto di un processo volto alla ricerca della verità, cosa che non può prescindere dalla realtà.

9:01 AM  
Blogger chenmeinv0 said...

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