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mercoledì, gennaio 17, 2007

#QUALE METODO?

La Scuola Austriaca ha spiegato con dovizia di argomenti che le scienze economiche, per loro natura, richiedono un approccio metodologico diverso dalle scienze fisiche. La ragione risiede nella differenza sostanziale tra i dati ultimi esaminati dalle scienze economiche e quelli studiati dalle scienze fisiche. Tali scienze, isolano causa ed effetto nel regno delle reazioni fisiche involontarie e inconsce.

Ad esempio, gli scienziati possono predire che combinando due molecole di idrogeno e di ossigeno otterremo sempre un liquido; o che una palla da biliardo, lanciata ad una determinata angolatura e velocità, finirà in buca in un preciso momento. Per scoprire causa ed effetto, le scienze fisiche confidano nell’immaginazione creativa, nell’ipotesi, che verrà poi sperimentata empiricamente mantenendo costanti tutte le variabili, eccetto una.
Diversamente, nelle scienze economiche, l’oggetto dello studio è una tipologia diversa di dati - il regno della scelta umana. Al contrario degli esperimenti nelle scienze fisiche, gli esseri umani possiedono la volontà, la coscienza, la tendenza all’autodeterminazione. Come tale, l’azione umana è invariabilmente caratterizzata dall’imprevedibilità. Come ha osservato Rothbard, le scienze economiche sono lo studio delle implicazioni del fatto empiricamente osservabile che gli esseri umani “agiscono”: impiegano risorse scarse per conseguire gli obiettivi prescelti.
Le scienze economiche dimostrano risultati certi largamente “prevedibili” nell’azione umana -risultati che rimangono sempre imprevedibili in un senso più stretto e più specifico.
Quindi, sebbene la teoria austriaca possa predire attendibilmente il risultato dell’inflazione, cioè che i prezzi saranno più alti di quanto sarebbero altrimenti, nessuno ha la capacità di prevedere precisamente quanto alti, o quando, i prezzi saliranno. Il risultato preciso è il prodotto di milioni di scelte individuali, ciascuna delle quali è necessariamente ignota all’economista.

In definitiva, tutta la conoscenza - dalla fisica, alla chimica alle scienze economiche fino alla storia – si regge sullo stesso fondamento epistemologico: il potere integrante della logica applicata alla prova dei sensi.